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Sanità privata e campagne elettorali. Storia di un post saccheggiato.

Questo è il testo di un post uscito, sempre a mia firma, sulla  pagina FB ” la rana bollita” il 5 febbraio. E’ quanto meno sorprendente che questo post sia stato saccheggiato e ripreso ( per altro questi documenti sono pubblici, bastava avere interesse e voglia di andarseli a leggere e studiare ) da un Movimento che dello studio e della ricerca documentale ha ( aveva ) sempre fatto il proprio vanto. Saccheggiato naturalmente senza citare la fonte o quanti, prima di loro, avevano scritto sullo specifico caso in questione. Adesso è possibile leggere roboanti dichiarazioni persino da parlamentari nazionali, anche fuori luogo in taluni casi. Peccato che quei documenti fossero li ( e altri, in giro qua e la ce ne sono ancora e di interessanti a cercarli, sulla sanità marchigiana…) e li sarebbero rimasti se altri, in questo caso io, non li avessero portati all’attenzione di tutti i cittadini proponendo una semplice riflessione di opportunità. All’attenzione di tutti e senza la volontà di metterci il cappello sopra come sta succedendo anche con il  problematico ( quanto meno ) referendum sulla sanità marchigiana. Al quale, anche in questo caso, altri stavano lavorando da mesi con diverse impostazioni; sicuramente puntando a proporlo, caso mai, dal basso ed in modo condiviso ed unitario.

Questo il post pubblicato già dal 5 febbraio:

A proposito di Pubblico e Privato.
SE LA “SANITA'” PRIVATA FINANZIA LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL FUTURO GOVERNATORE ED ASSESSORE ALLA SANITA’.

E’ sufficiente “navigare” qualche minuto, velocemente, con lo smartphone sul sito della Regione Marche per rendersi conto di quanto “pubblico” e “privato” siano , rispetto alla sanità, intrecciati, connessi: la politica cerca il privato, il privato cerca e finanzia la politica. Si studiano, si annusano, ammiccano, si accordano. Certo: tutto legale. Tutto alla luce del sole. Il problema è un altro: non vi sembra quanto meno “inopportuno” ( e a me risulta anche un po’ inquietante ) che un candidato a governatore di una Regione, che per altro in seguito deciderà di riservarsi la delega dell’Assessorato alla Sanità, si faccia finanziare la campagna elettorale, tra l’altro, da cliniche private e laboratori di analisi convenzionati?
Alcuni “finanziatori” risulteranno familiari. Domenica 6 settembre 2015 “il Fatto Quotidiano” scriveva:
Il governatore marchigiano Luca Ceriscioli, già sindaco Pd di Pesaro che di professione fa l’insegnante, è molto amato dai medici. Sarà che la sanità, per una Regione, rappresenta sempre la spesa più consistente. Bonifico su bonifico, pochi euro alla volta, Ceriscioli in campagna elettorale ha ricevuto quasi 40mila euro (39.550 per l’esattezza). Tutti con piccoli contributi, ma spesso di cliniche private e laboratori di analisi convenzionati col pubblico”.

FOSSO SEJORE: misteri e stranezze di una scelta sbagliata

 

Domande semplici: perché, per l’eventuale costruzione del nuovo ospedale unico “provinciale”, la scelta cadde ( e tuttora è la scelta che sembra godere più consensi e spinte da certi ambienti politici ed amministrativi ) proprio su un’area privata?

E perché cadde proprio su un’area privata tra l’altro dallo straordinario valore paesistico e per di più vincolata ( si possono contare almeno sei vincoli: delle specie arboree, della costa, dei corsi dell’acqua, dell’avifauna, dei versanti collinari, della tutela archeologica )?

E ancora: perché cadde proprio su un’area privata, vincolata e poco accessibile e con reti tecnologiche e infrastrutturali non adeguate?

Ricapitoliamo alcuni passaggi:
– Nei primi mesi del 2011 i Sindaci propongono 6 siti cui successivamente se ne aggiungerà un settimo ( Fosso Sejore Sud );
– A maggio la Provincia analizza e valuta i siti; vedremo poi con quali modalità e criteri;
– Nell’autunno sempre del 2011 viene presentata anche la relazione che al riguardo ha elaborato un gruppo di lavoro regionale
– Il 16 dicembre si concretizza da parte dell’Assemblea Provinciale dei Sindaci la scelta di Fosso Sejore; a votarla sono l’allora Sindaco di Pesaro Ceriscioli, l’Assessore Del Vecchio di Fano, Corbucci di Urbino, Cicoli di Saltara, Tagliolini di Peglio, Ceccaroli di Montecalvo, Panico di Cantiano, Formica di Montelabbate, Valeri di Cartoceto, il Vice-Sindaco Fattori di Isola del Piano, l’Assessore Cucchiaini di Tavullia, l’allora Presidente della Provincia Matteo Ricci. Vota contro il solo Sindaco di Mombaroccio Muratori.
– La Giunta Regionale, con la Delibera 62 del 23 gennaio 2012 recepisce l’indicazione dei Sindaci facendola propria e condividendone nella sostanza i motivi.

Ricordiamo anche i 7 siti tra i quali è avvenuta la scelta: Mombaroccio (area sulla quale per altro si erano espressi favorevolmente 22 Sindaci); Case Bruciate (Pesaro), Fosso Sejore Nord (Pesaro), Muraglia (Pesaro), Villa Fastigi (Pesaro), Chiaruccia (Fano), Fosso Sejore Sud (Fano).

Rispetto alla valutazione della Provincia, e alle domande formulate all’inizio, si possono aggiungere altre considerazioni: l’analisi fatta in quella sede non era rivolta all’individuazione dell’area migliore in ambito provinciale, ma solo tra quei pochi siti, per di più con criteri difficilmente oggettivamente misurabili: a tal riguardo ricordiamo a titolo esemplificativo che l’elemento risultato poi determinante della fermata ferroviaria a Fosso Sejore ( elemento che pur apparendo quasi incredibile, e anche un po’ surreale, risulterà però alla fine appunto determinante con il proprio punteggio; vale la pena ricordare che Fosso Sejore vinse con 66,43 punti davanti a Muraglia con 65,64 e Chiaruccia con 64,55 ) era clamorosamente contraddetto da quanto la stessa Provincia affermava, con il proprio Piano Strategico 2020, escludendo interventi strutturali e proponendo addirittura di ARRETRARE LA FERROVIA!

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Inoltre il Gruppo di Lavoro Regionale riteneva che la valutazione della scelta dell’area dovesse essere accompagnata da una dettagliata analisi costi-benefici nonché da una prima quantificazione della spesa e dei tempi. Nonostante tutto questo, e nonostante l’assenza di approfondimenti, il 16 dicembre 2011 uno sparuto gruppetto di 12 Sindaci è determinante nella scelta di Fosso Sejore.

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Tra l’altro la scelta viene motivata con tre punti riassuntivi, che dovrebbero esserne i punti di forza , che appaiono davvero incomprensibili sul piano dell’oggettività. Il primo punto di forza sarebbe costituito dall’accessibilità e dai collegamenti ( bisogna invece sottolineare che i rilevamenti avvennero a “rete scarica”, cioè molto furbescamente non nelle ore di punta e non considerando, ad esempio, la congestione stagionale estiva; abbiamo già ricordato, inoltre, l’incredibile storia della fermata ferroviaria a Fosso Sejore). Il secondo punto di forza veniva individuato nella posizione baricentrica. Baricentrica rispetto a chi? Può una località sulla costa essere baricentrica? Vengono in mente le parole di Alberto Milazzo: ” …baricentrica tra Cantiano e la Croazia…”. Infine il contesto ambientale e paesaggistico viene individuato come un punto di forza nonostante i vincoli ricordati.
Degno di nota, nel ricordare i passaggi e le opacità che condussero a questa scelta, la ricostruzione che fa l’Ing. Fabio Tombari, presidente della Fondazione Carifano, in un articolo-intervista apparsa sul Corriere Adriatico il 23 dicembre 2015 a firma Lorenzo Furlani.

Alcuni passaggi:
“Lo dico a titolo personale, come professionista che si occupa di urbanistica da più di 40 anni e conosce bene il territorio : andare a costruire a due passi dal mare di modo che la strada di accesso sia la nazionale è un errore madornale. Lo stesso vale per il sito di Muraglia, che presenta anche problemi geologici. Molto interessanti invece le località di Fenile o Carignano, purché si realizzi un collegamento viario con Pesaro insieme al casello autostradale di Fano Nord”.

Tombari rievoca le trattative con Berloni introdotte dagli interlocutori politici: “Chiesero alle fondazioni bancarie di Pesaro e Fano la disponibilità a comprare e donare i terreni dicendo: quando c’è l’area l’ospedale lo costruiamo lì. Ceriscioli, allora sindaco di Pesaro, convocò me e il presidente della fondazione pesarese Sabbatini per segnalarci che l’industriale Berloni era disponibile a vendere i terreni. La soluzione non era stata studiata da noi, l’area non era ottimale perché in collina, mi sembrava anche una forzatura. Berloni per venti ettari agricoli propose un prezzo molto elevato, che ritenemmo irricevibile. L’argomento allora si è definitivamente chiuso”.

“Ceriscioli affermò che la scelta dei terreni da acquistare spettava alle fondazioni bancarie (il sindaco di Fano non aveva neppure indicato quell’area, la cui proposta fu poi sollecitata dalla Regione). In quei giorni l’ex assessore regionale Mezzolani – che qualche mese dopo avrebbe detto che l’intervento delle fondazioni era stato prematuro – dichiarò che il terreno più appetibile sembrava ricadere nel comune di Fano. Non era vero perché l’area pianeggiante, prescritta dalla stessa Regione, è nel territorio pesarese, tanto che quello fu il lato in seguito scelto.

“A dicembre, la conferenza dei sindaci diede parere favorevole a Fosso Sejore; il comunicato istituzionale però precisava che “sia il lato Pesaro che il lato Fano saranno fondamentali per la logistica e lo sviluppo delle strutture”. E in modo significativo nella delibera regionale 62/2012 è scritto che il nuovo ospedale “potrà contribuire a riqualificare aree attualmente al di fuori del “reticolo urbano” e quindi a “fare città”, offrendo ospitalità, facilità di accesso e funzionalità”

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Tornano le domande iniziali che dopo anni attendono ancora risposta:
perché e in nome di cosa le analisi e le valutazioni all’epoca vennero impostate solo su linee generali riversando l’interesse solo su un’area privata, per di più fortemente vincolata, non baricentrica, fragilissima e poco accessibile?

ancora sul diritto alla salute: reperti 14 e 15

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Sulla questione dei possibili interessi che sottendono alla scelta di Fosso Sejore quale possibile sito del Nuovo Ospedale Unico Provinciale torneremo. Intanto però i reperti 14 e 15 sono utili a ricordare come da una parte ( quella dei cittadini ) cominciano a prendere corpo sempre più dubbi, interrogativi, domande, richieste di trasparenza; dall’altra si procede a testa bassa con fastidio ed arroganza. Durante la bellissima manifestazione a Fosso Sejore di fine aprile 2012 vengono ricordati i dubbi e le perplessità ( come da articolo di Lorenzo Furlani ) legati ai molti vincoli paesaggistici, di tutela costiera, idrogeologici, etc., nonché la PROPRIETA’ TOTALMENTE PRIVATA dell’area, diffusa tra famiglie di agricoltori sul lato pesarese e controllata dalla FOX PETROLI sul lato fanese. Un’operazione costosissima con gli eventuali fondi pubblici capaci di coprire si e no un terzo dell’investimento.

DOMANDE: perché gli amministratori pubblici danno l’input alle FONDAZIONI BANCARIE a trattare con il proprietario sbagliato ( BERLONI della FOX PETROLI )? Perché nelle dichiarazioni di Provincia e Regione si parla di potenzialità espansionistiche del sito e di sviluppo di logistica e strutture su entrambi i versanti di Fosso Sejore?

Poi ad ottobre ( secondo ritaglio ) spunta magicamente IMPREGILO, nel corso di una riunione nella sede della Camera di Commercio alla quale erano presenti Ricci, Ceriscioli, Mezzolani, Aguzzi; spunta come capofila di una cordata interessata ad una operazione, guarda caso, di Project Financing, cordata cui si aggiungerebbero CONS COOP e la PVB. Leggere bene l’articolo soprattutto nella parte finale “…alla scadenza del contratto di locazione ( e solo allora ) l’Ospedale diventerà di proprietà dello Stato…”

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il gioco della memoria: reperto 13

REPERTO NUMERO 13: questo è un reperto particolarmente significativo. Abbiamo visto con i due precedenti reperti il tentativo, di antica data, di praticare la dissimulazione, la scarsa informazione, una certa opacità e un certo fastidio per le obiezioni e le domande. E a seguire come si siano pesantemente schierate le truppe, anche a creare consenso. Adesso siamo di fronte ad una clamorosa decisione. Perché?
Ricordate quando qualche settimana fa venne messa in discussione la legittimità dell’elezione del Sindaco di Urbino Gambini a Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Area vasta 1? Obiezioni e contestazioni legate alla presunta assenza del numero legale ( erano presenti 23 Sindaci su 59 a causa dell’assenza strategica di una parte dei Sindaci, quelli più vicini all’area PD ). Bene. Questo reperto dimostra, ricordandovelo, come SOLO 12 SINDACI abbiano deciso su un tema di ENORME IMPORTANZA : la localizzazione del nuovo Ospedale Provinciale a Fosso Sejore. Decisione che successivamente, il 23 gennaio ( anche quella conferenza infatti, per una incredibile coincidenza, si svolse il 16 dicembre….) la Regione fece propria con la delibera 62/2012 riprendendo pari pari le motivazioni dei 12 Sindaci o loro sostituti. Chi erano i 12? Leggete i nomi e fate qualche riflessione. Perché adesso voglio ricordare una cosa forse persino più clamorosa. La scelta recepita dalla Regione si basava anche, a loro dire, sui risultati di un gruppo di studio regionale, risultati ottenuti partendo DA UNO STUDIO DELLA PROVINCIA dove si mettevano a confronto i vari siti: Muraglia, Case Bruciate, Villa Fastiggi, Fosso Sejore lato Pesaro, Fosso Sejore lato Fano, Mombaroccio, Chiaruccia di Fano. Bene, non ci crederete, ma uno dei “requisiti” che hanno fatto punteggio per decidere per la scelta di costruire l’Ospedale a Fosso Sejore è stata la possibilità di….COSTRUIRE UNA FERMATA DEL TRENO PROPRIO LI, A FOSSO SEJORE………
E’ per questo che pubblico anche la foto, ironica, scattata durante la manifestazione di quattro anni fa contro la costruzione dell’Ospedale Unico Provinciale a Fosso Sejore, foto che immortala il momento della posa della ….prima pietra della nuova, finta stazione. Una stazione, beninteso, baricentrica tra Cantiano e la…Croazia.
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il gioco della memoria: reperto 12

REPERTO NUMERO 12: si accelera, e si arriva ai primi di marzo del 2012. Il PD, nonostante i forti dubbi di associazioni, cittadini, movimenti e di alcuni partiti, schiera le truppe corazzate e con i Comitati Comunali di Pesaro e Fano viene garantita la massima “copertura” all’azione dell’Assessore Mezzolani. Segnalo il passaggio dove è scritto che il Pd ” si impegna a favorire il consenso sulla grande opera…” E naturalmente quello in chiusura dove si afferma, quale obiettivo, il ” potenziamento funzionale dell’Ospedale di rete di Urbino e di riqualificazione dei Poli Ospedalieri”.
Con le parole si può davvero giocare.

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il gioco della memoria: reperto 11

REPERTO NUMERO 11: con il reperto numero 11 e fino al 15 la Rana Bollita, miracolosamente scampata al suadente richiamo della cottura progressiva e smemorata, vi riproporrà alcuni passaggi di un tema attuale e “scottante”: l’Ospedale Unico e la sua collocazione. Quella dell’Ospedale Unico è una specie di profezia che si autoadempie o autoavvera: se ne parla, se ne riparla, si torna sull’argomento e ogni volta si da per scontata l’ineluttabilità della sua costruzione, l’evidenza della sua utilità, l’indispensabilità a prescindere. Io personalmente, per quello che può contare ero e sono contrario alla costruzione di un nuovo Ospedale, e non solo a Fosso Sejore e mi sono sempre espresso per quella che viene definita “Integrazione selettiva” così come è stata raccontata in un convegno dall’esperto Tiziano Carradori, a Fano, anni fa. Si, ci sarebbe molto da discutere al riguardo, soprattutto tra Amministratori che per definizione dovrebbero in primo luogo valutare e soppesare con pignoleria il rapporto costi-benefici, i costi complessivi, le fonti di finanziamento. Dopo anni la “profezia” non ha partorito nulla di serio e concreto al riguardo tranne un recente accenno alla possibilità di ricorrere all’inquietante pratica del project financing – in alcune realtà si leccano ancora le ferite dopo averlo “sperimentato”- o di un non meglio precisato mutuo. E naturalmente uno si aspetterebbe il coinvolgimento nella discussione dell’entroterra…..Il reperto è dell’agosto del 2011, si parla del Nuovo Ospedale Unico Provinciale da un po’, ma ad ogni rchiesta di chiarimenti o non si risponde o si risponde con fastidio. A parlare è De Marchi della lista civica fanese Bene Comune e segnalo il passaggio dove si afferma “Se può essere plausibile che un privato acquisti un’area per donarla alla regione, non è di certo ammissibile che un privato decida dove sorgerà un ospedale pubblico, così come non è ammissibile che lo decida una pubblica amministrazione senza prima averne spiegato i motivi ai cittadini ed ascoltato pazientemente le perplessità”
D’ora in poi, per i prossimi reperti, consiglio di tenere a mente le date progressive: qui siamo ad agosto del 2011.

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REPERTO NUMERO 10: per chi si accingesse a leggere questo post consigliamo, nel caso non l’avesse fatto, di leggere prima il REPERTO 9. Siamo in piena “FASE DUE”, quella che, cinque anni fa come oggi, prevede lo scaricabarile sul Dirigente di turno con l’obiettivo di arrivare con il minor danno possibile alle imminenti elezioni amministrative, e la concomitante richiesta di “contentini” ( e lenticchie ) preventivamente concordati che diano la sensazione di un qualche risultato, togliendo dal grave imbarazzo qualche eletto locale in Regione ed in giro per Comuni.
Siamo nel maggio 2011 e si dichiara ( come oggi ) che la determina è stata un errore; e addirittura, in uno slancio incontrollato, Mezzolani ribadisce per l’ennesima volta che sul destino degli Ospedali ci mette la faccia. Due sono le cose che a distanza di anni balzano agli occhi in questo articolo: la prima è l’affermazione, divertente e tragica al contempo, che la famigerata determina 240/2011 sarebbe stata il frutto di “emotività” (!).
La seconda è la dichiarazione di Prussiani, assessore all’epoca e anche oggi a Fossombrone, che si chiede ” che senso ha chiudere il pronto soccorso di notte? Si tratta di salvare la vita della gente. Noi siamo pronti a combattere”. Ricordiamo come Prussiani sia stato, qualche mese fa, il coordinatore della campagna elettorale dell’attuale Presidente delle Marche ed Assessore alla Sanità Ceriscioli; campagna elettorale a seguito della quale è diventato membro dello staff ( o portavoce ) dell’assessore regionale Sciapichetti ( ricordiamo anche che il vice-sindaco di Fossombrone Chiarabilli ha curato, per quei territori, la campagna elettorale di Traversini ).

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il gioco della memoria: reperto 9

REPERTO NUMERO 9: dopo la serie di reperti che la Rana Bollita vi ha riproposto per ricordarvi come, pur in presenza di un continuo innalzamento della temperatura dell’acqua nel pentolone, si continuasse a negare l’evidenza negando ovunque lo svuotamento degli ospedali minori e anzi proclamando sovente il loro potenziamento ( chiamiamola FASE UNO ), con i reperti 9 e 10 vi ricorderò come, a seguire, si sia passati alla fase dello SCARICABARILE ( al quale peraltro abbiamo già accennato ) additando nei DIRIGENTI E FUNZIONARI gli unici responsabili (chiamiamola FASE DUE ). Vi ricorda qualcosa di attuale? Vi sembra di vedere lo stesso film? Non vi sbagliate, cambiano solo i nomi ma la tecnica è la stessa: improvvisamente appare all’orizzonte la figura mitologica del DIRIGENTE che, per qualche mese, attira sul proprio operato responsabilità e presunte fughe in avanti. Le apparizioni avvengono ogni 3-4 anni e durano qualche mese: normalmente il tempo di scavallare le elezioni. Fate attenzione: l’articolo è dell’aprile 2011, di li a qualche mese, come adesso, si sarebbe votato in alcuni Comuni. La “famigerata” determina 240 del Dott. Ciccarelli viene “bloccata” ( NON REVOCATA ) ma solo, guarda caso, fino al 16 giugno di quell’anno. Vi ricorda qualcosa? La giornalista scrive che si tratta di “una boccata d’ossigeno” e che, anche se è poco, “intanto si apre uno spazio per le battaglie degli Ospedali di Cagli, Sassocorvaro, Fossombrone e Pergola. Vi ricorda qualcosa?
Insomma Ciccarelli sarebbe il colpevole ( così viene additato da Consiglieri Regionali, Amministratori locali e dirigenti, per lo più del PD per ovvie ragioni, preoccupati per le imminenti elezioni ) e la sua determina viene bloccata. Così colpevole, clamorosamente colpevole che, direte voi, sarà stato rimosso e magari si sarà beccato pure qualche esposto… La Rana Bollita vi ricorda invece, ma tenetelo a mente, dopo circa 4 anni da Direttore Generale Asur delle Marche, il Dottor Ciccarelli nel 2014 sarà promosso Responsabile del Servizio Salute delle marche, incarico che tuttora ricopre, di fatto il primo dirigente della Sanità regionale marchigiana, l’uomo al quale viene affidata la programmazione sanitaria regionale.

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Reperto 7: questo reperto è di un anno esatto fa. Dovrebbe servire a sdrammatizzare un po’. Perché un po’ fa ridere. Della serie: il pallone è mio e decido io chi gioca….Se no lo porto via. Il pallone.
Invece ci hanno portato via, tra una tigna e una bugia, un ospedale.
P.S: L’ARTICOLO TERMINA CON L’AFFERMAZIONE: ” MI SONO PRESO L’IMPEGNO PER QUANTO RIGUARDA IL POTENZIAMENTO DEL PUNTO DI PRIMO INTERVENTO E L’ARRIVO DI UN MEDICO A MEDICINA ….”

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Reperto 6: siamo nel 2013, esattamente 3 anni fa e questo reperto fa quasi tenerezza, di sicuro nostalgia. Perché se adesso ci hanno ridotto ad elemosinare un Pronto Soccorso, all’epoca si lottava ancora per i 5 posti di chirurgia precedentemente accorpati a medicina, per potenziare i servizi territoriali, per la strumentazione interna in particolare RADIOLOGIA, per il Laboratorio analisi e, udite udite, per il mantenimento del PUNTO PRIMO INTERVENTO COME ASSICURATO IN PUBBLICA ASSEMBLEA DALLA CAPALBO….

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Reperto 4: siamo sempre nel maggio del 2011 e a distanza di qualche giorno da Marchetti e Mezzolani è un altro pezzo da 90 del PD a rassicurare tutti sul destino degli ospedali e dell’entroterra: Mirco Ricci, all’epoca capogruppo In Regione.
Notevole la dichiarazione che ogni riconversione non può essere fatta senza larga condivisione e che “chi sostiene che verranno tagliati i vari pronti soccorso lo fa solo per alimentare la polemica”.
Insomma: la pentola non bolle ancora, la rana sembra godersela ancora….10574234_10205228350657097_6633247392700335120_n

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Reperto 3: l’8 maggio del 2011 è Mezzolani che, dopo Marchetti, da Fossombrone rassicura tutti sul destino degli ospedali minori. Dichiara che il pronto soccorso rimarrà operativo H24.
Si sorvola sul possibile conflitto di interessi del sindaco Pelagaggia, la cui famiglia è titolare del centro medico privato Fisio sport detentrice di un contratto con la Regione per un importo di 363.291 euro…
Il gas è stato acceso, la pentola posizionata…945573_10205228301775875_2979219610079229854_n

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Reperto 2: andiamo indietro di qualche anno. Siamo nell’aprile del 2011 e l’allora segretario provinciale del PD ( ed attuale parlamentare ) inaugura la lunga serie di rassicurazioni circa il destino degli ospedali. A domanda sul funzionamento del CUP, all’epoca al centro dello scandalo “parentopoli” e di altri accertamenti, risponde che il problema delle liste d’attesa è migliorato molto….

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Reperto 1: cominciamo con un pezzo facile facile di qualche mese fa. Siamo in clima campagna elettorale, nel pd ci si posiziona, si sgomita, si muovono pedine. Ceriscioli dichiara che per il 90% dei marchigiani la sanità non funziona e che solo il 14% conosce la “riforma”.
Insomma quella roba, più o meno, fa schifo. Insomma: Lui avrebbe cambiato tutto da così a così…

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Due o tre considerazioni semplici semplici riguardo al diritto alla salute e alla cura nelle Marche e nei nostri territori.

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Ho letto alcune dichiarazioni di rappresentanti del nostro territorio elette/i in Parlamento: si capisce chiaramente che non conoscono la materia, non l’hanno studiata, non si preoccupano di farlo, viaggiano a frasi fatte e spot, come va di moda adesso.
Poi ho sentito e letto dichiarazioni di chi riveste ai massimi livelli provinciali incarichi politici di partito: anche li si viaggia a copia-incolla, messaggini, comunicati stampa dalla sostanza impalpabile quando non inquietante.
Poi sto vedendo importanti Sindaci che giocano a fare i governatori regionali.
E governatori regionali che viceversa giocano a fare i segretari di partito, convocando ripetutamente e forse anche un po’ provocatoriamente solo i Sindaci della propria parte politica; sindaci a loro volta spesso disorientati, confusi, tra il martello e l’incudine.
Aggiungo: se un governatore parla continuamente solo con i suoi temo che abbia più da chiedere che da dare, in fondo.
E poi ho visto anche Consiglieri Regionali ormai adusi più al ruolo di mediatori e sensali da mercato delle vacche che a quello di rappresentanti dei propri territori avviliti.
E poi mi sembra di vedere anche altro che non dico riguardo all’ubicazione di uno “strano” nuovo ospedale unico, provinciale si, ma che però stranamente dovrebbe riguardare solo due città e di cui, alla faccia dei conti e della buona amministrazione, non si sa nulla né dei costi né su come si reperiranno le risorse….
Insomma ho visto cose che voi umani dell’entroterra e della costa….
Siamo messi male. Molto.

Ritagli e pensieri a futura memoria. UN NUOVO OSPEDALE SOLO PER LA COSTA. GLI ALTRI? SI ARRANGINO E NON INTASINO…

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( Intanto procede il lento smantellamento degli ospedali del nostro entroterra, ci umiliano obbligandoci “realisticamente” a chiedere sempre meno, giocano su più tavoli per dividere – ieri ad esempio rispondendo ad una interrogazione in Regione Ceriscioli ha affermato che per Cagli è inapplicabile la Balduzzi, mentre nella “notte” buia e tempestosa di Villa Fastigi aveva “promosso” il documento, poi presentato in Conferenza di Area Vasta da un paio di zelanti colonnelli, dove si indicava una verifica in tal senso – poi continueranno ad indebolire gli ospedali di Pesaro e Fano aumentando disservizi e liste d’attesa e fughe fuori regione, e alla fine investiranno su Pesaro spalancando le porte, ancor più e alla luce del sole, al privato.
Poi non dite che non ve lo avevo detto ).

chapeau!

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Si dice che certe battaglie non abbiano colore: trasversali, coinvolgenti, persino totalizzanti. O che ne abbiano così tanti da risultare più luminose e colorate di un arcobaleno.
Si giudicano i cittadini ed in particolare quanti hanno responsabilità pubbliche, grandi o piccole, per i propri reali comportamenti, per le proprie reali posizioni. Per gli atti che producono. Per la coerenza.
Così nelle scorse giornate ho molto apprezzato l’impegno chiaro e netto di alcuni esponenti regionali del M5S come Piergiorgio Fabbri e Gianni Maggi. O la grande attività parlamentare rivolta ai nostri territori della giovane Lara Ricciatti di Sinistra Italiana. O il grande impegno, studio e documentazione di cittadini impegnati nei comitati ( ad esempio Federica Pierotti e Fernanda Marotti del Comitato La salute ci Riguarda; o Sara Moscatelli e tante altre e altri dei comitati in difesa degli Ospedali). E tra i tanti Amministratori locali che ci hanno messo la faccia e l’impegno – come Stefano Polz Polidori – stamattina non si può non riconoscere la chiarezza e la fermezza delle posizioni, non facili, dei Sindaci Andrea Pierotti, Alessandro Piccini,Francesco Passetti, Ludovico Caverni. Un esempio di obiettività ed equilibrio, di responsabilità verso i propri cittadini in ore nelle quali abbiamo assistito a molte strane, vecchie acrobazie.
Per ora è un esempio di bella politica a fronte del riproporsi delle solite vecchie logiche opache ed opportunistiche.
Continuiamo così: uniti, leali.

vi presento le lenticchie

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Questo il documento con le famose “prescrizioni” che avrebbero indotto al voto favorevole ( dopo aver respinto il documento dei 55 Sindaci dell’Area Vasta 1 che chiedevano la revoca della 1183 e delle determine – illegittime? – conseguenti.

Segnalo il passaggio dove è scritto:
“.. che dovranno gradualmente andare a regime…”

TRA QUALCHE MESE NON DITE CHE NON LO SAPEVATE.